Tralasciando le foto delle ultime tendenze dei dettagli del matrimonio come "mise en place" originali, abiti da sposa o anelli di fidanzamento, ciò che cattura il mio sguardo solo le foto in cui gli sposi vengono ritratti in tutta la loro spontaneità, attraverso lo stile reportage. Lo stile reportage: è una parola tanto bella quanto strausata. Alcuni giorni fa, mentre parlavo con una nostra futura sposa proprio del reportage di matrimonio, mi ha sorpreso come questo argomento avesse toccato anche lei. Mi aveva raccontato che, durante la ricerca del proprio fotografo di matrimonio, si era imbattuta in molti siti di professionisti in cui compariva la scritta “reportage” quasi a caratteri cubitali, ma dopo una breve visita alla galleria fotografica, si era accorta che di reportage c’era ben poco. Questo uso smodato del vocabolo l’aveva confusa molto: cos’era il VERO reportage allora? Aveva appena confermato la mia paura, ossia far perdere quello che è il suo vero significato generando solamente una gran confusione.
Essere un fotografo in stile reportage non significa forse catturare nel modo più spontaneo possibile gli attimi che formano la storia del matrimonio di una coppia di sposi? Fotografarne i sorrisi, le lacrime e gli sguardi, i piccoli gesti, momenti divertenti, spensierati…essere GLI OCCHI DEGLI SPOSI in quelle situazioni in cui loro non avevano potuto assistere od erano troppo emozionati per assimilare. Essere invisibili, ma sempre presenti, in punta di piedi…questo per me è il vero e unico significato del reportage di matrimonio.